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Wii U or not Wii U?

Wii U

Lo ammetto, sono un videogiocatore incallito.

Adoro praticamente ogni aspetto dei videogiochi.
Adoro la loro interattività.
Adoro come possano raccontarti storie in un modo che nessun film o libro potranno mai fare.
Adoro come, in certi casi, siano un esempio perfetto di arte interattiva.

Videogioco (Dio se suona male) sin da piccolo. Ho posseduto molte, forse troppe, console. E adesso mi diletto tra PC, PS3 e Xbox 360.

By the way, dovete provare Kerbal Space Program. Gioco dell’anno.

Ritornando al discorso, in questi giorni è uscita la Wii U, la nuova console supersborona della Nintendo.

E il dubbio è sempre lo stesso, comprarla o non comprarla?

PRO
È strana. Ma strana in senso positivo.

È qualcosa di nuovo, con quel suo controller/padellone/tablet, strana e nuova come la fu al tempo la Wii.
Il controblet -aborto di neologismo per il suo sistema di input- rappresenta certamente un nuovo modo di approcciarsi ai videogiochi. Spostare tutte le informazione dell’HUD dalla TV al controblet, liberando tantissimo spazio dello schermo, permette un’esperienza più immersiva nel videogioco.

Poi parliamoci chiaro. La gestione degli inventari nelle console è sempre stato un palo rovente nel culo. Il touchscreen del controblet -per quanto sia resistivo, bleah- aiuta immensamente in questo caso.

Stupenda poi la natura social di tutta la console.
Finora, molti giochi hanno tentato di approcciarsi ai social network. Ma si limitavano a:
Condividi il tuo achievement su Twitter e Facebook!
Pubblica la tua clip su Youtube!

Alla fin fine, se volevi veramente ere un rapporto virtuale con altri videogiocatori dovevi utilizzare sempre un medium differente esterno al gioco. Principalmente i forum su internet.

Tutto il sistema Wii U invece è totalmente immerso in un mondo social creato su misura.
Ha forum che puoi accedere dalla console stessa.
Puoi lasciare hint ad altri giocatori disegnandoli, attraverso il controblet, sul gioco stesso.
E tante altre applicazioni che devo ancora scoprire.

Non ti senti più da solo mentre giochi. Ti senti parte di un gruppo di persone a cui piacciono le stesse cose che piacciono a te.

Tanta roba.

CONTRO
La Wii U ha gli stessi problemi che aveva, ed ha ancora, la Wii.

Tutta sta storia dei controller che rilevano il movimento è carina la prima volta che ti approcci ad essi.
Ti sale quella sensazione da: “Woah! Sono dentro al gioco! Che trip!

Ma dopo un po’ ti rendi conto che sembri solo un mongospastico che si sbraccia davanti alla TV.
Cosa che, molto probabilmente, i tuoi vicini hanno scoperto molto prima di te.
Con tutti i rischi annessi.

Questa nuova generazione di controller (di cui fanno parte anche Kinect e Move) è divertente solo nei party games. A turno ci si dimena davanti la TV, prendendo momentaneamente il ruolo di giullare di corte, e basta.
Non son comodi come i controller tradizionali, e non son precisi come la combo mouse + tastiera.

E ho l’impressione che 15 minuti di gioco col controblet porteranno a 15 ore di agonizzanti crampi alle mani.
Ma, non avendolo ancora provato, mi affido alla vostra esperienza.

Infine, ho la strana impressione che la Nintendo viva sul proprio passato.

“Cosa facciamo uscire quest’anno? Mario, Zelda, Metroid o i Pokemon?”
“Perché non dieci di ognuno?”
“Oh yeah!”

Ok. Super Mario è divertente, come poi tutti gli altri titoli delle grandi saghe Nintendo, ma anche basta.
Passano gli anni ed escono sempre gli stessi giochi.

La serie di Super Mario conta 18 giochi pubblicati in 27 anni di vita. E non ho preso in considerazione tutti gli spin-off del caso.

Son tanti.
Son troppi.

Lo so. Lo so.
Esistono tanti altri giochi di serie “non famose” molto validi. Ma sono stati offuscati dai grandi titoli.

Rendiamoci conto. L’attachment rate per la Wii è pari a 8,9.

Eh?

L’attachment rate è la quantità di videogiochi venduti fratto la quantità di console vendute. Quindi viene fuori che il possessore di una Wii ha comprato, in media, 8.9 giochi per la sua console.

Per la PS3 e per l’Xbox 360 il dato invece è 8,2 e 8,9 rispettivamente. Ma Sony e Microsoft hanno venduto molte meno console rispetto a Nintendo.
Molti milioni in meno.

Ciò vuol dire che, mediamente, un utente Wii compra di meno degli altri utenti.

Può essere che siano usciti meno videogiochi per la Wii.
Può essere che l’utente medio di Nintendo preferisca la qualità alla quantità.
Può essere qualunque cosa.

Personalmente, io lo collego al problema dello sfruttamento delle grandi serie. Vengono comprati solo i grandi titoloni e, casualmente, qualche altro gioco.

Oh, è un problema che affligge tutte le console. Call of Duty è un esempio lampante.
Ma Nintendo l’ha portato veramente all’estremo.

QUINDI?
Quindi mi sa che aspetterò ancora un po’.

Magari uscirà un titolone che non potrò non avere.
Magari dopo averla provata a casa di amici me ne innamorerò.
Magari diventerò spudoratamente ricco e comprerò tutto quello che esiste sulla faccia del globo terracqueo.

Ma magari anche no.

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